Un piccolissimo omaggio alla città di Genova, definita dal poeta Francesco Petrarca “la Superba”, in un week end nel quale tutto il calcio giocato avrebbe dovuto fermarsi…
Genova, domenica 22 gennaio 1911, settima giornata d’andata del campionato di PRIMA CATEGORIA 1910-11 girone eliminatorio ligure-lombardo-piemontese. Agli ordini dell’arbitro Radice di Milano si affrontano il Genoa e l’Inter.
Genoa: Marchetti, Storace, Murphy, Ferraris, Bauer, Mariani, Gosweiller, Hurni, Davis, Talleson.
Inter: Campelli, Zoller, Streit, De Violini, Fossati, Moretti, Payer, Peterly, Engler, Aebi, Winter.
Questi furono i calciatori affrontatisi nel primo incontro ufficiale disputatosi presso l’allora campo di Via del Piano di Genova i cui lavori per l’edificazione ebbero inizio nel 1909 concludendosi due anni dopo. La partita vide prevalere l’Inter 2-1 che, con Peterly ed Engler, ribaltò l’iniziale vantaggio dei grifoni con Davis ma, l’irregolare tesseramento di un calciatore dei meneghini, ne sancì la sconfitta a tavolino.
La domenica del primo gennaio 1933, per celebrare il quarantesimo anniversario del Genova, che per l’occasione affrontò in amichevole gli svizzeri dello Young Boys prevalendo 3-1, il campo di Via del Piano venne intitolato a Luigi Ferraris, calciatore e capitano del Genoa caduto durante la Grande Guerra e insignito con la medaglia d’argento al valor militare.
Dal quel lontanissimo 22 gennaio 1911 di tempo ne è passato ma, nonostante l’impianto genovese abbia subito negli anni sostanziali modifiche, per gli sportivi della Città della Lanterna a sostegno del Genoa e della Sampdoria (sorta nel 1946 dalla fusione tra la Sampierdarenese e l’Andrea Doria), quello che è definito “il tempio del calcio” rappresenta un autentico simbolo. Basta pensare che, sul suo terreno, il Genoa ha conquistato gli ultimi suoi tre titoli di campione d’Italia, l’ultimo dei quali nel 1923-24, mentre la Sampdoria, guidata dall’indimenticato Vujadin Boskov, l’unico tricolore della sua storia nel 1990-91…